Prima importante premessa: non ci si rivolge a uno psicologo perché si è malati, ma perché ci si vuole avvalere di un supporto professionale teso a una migliore conoscenza di se stessi e all’individuazione dei comportamenti e degli atteggiamenti mentali che influiscono sulla qualità della vita e che impediscono il pieno sviluppo delle proprie potenzialità.
Lo psicologo infatti, attraverso l’ascolto attivo e specifici strumenti conoscitivi e di intervento, intraprende con la persona un percorso di approfondimento in grado di fornire le strategie atte a migliorare il benessere psicologico e a rimuovere eventuali meccanismi disfunzionali.
La consapevolezza dell’esistenza di meccanismi psicologici che ostacolano il pieno raggiungimento del benessere mentale ‒ con possibili conseguenze anche sul piano fisico ‒ è la prima condizione per affrontare problemi la cui risoluzione spesso richiede l’aiuto, la consulenza e il sostegno di un professionista.
Il mio percorso accademico in psicologia, triennale e magistrale, alla Sigmund Freud University di Vienna – sede di Milano, è stato caratterizzato da una solida preparazione teorica affiancata a un approccio cognitivo-comportamentale molto orientato alla pratica. Dopo l’iscrizione all’Albo degli Psicologi della Lombardia, sto ora frequentando la scuola di specializzazione in psicoterapia Asipse di Milano.